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Questo non è e non sarà mai un libro di sola e unica sofferenza, perché è prima di tutto un libro di memorie di vita. È un libro che parla e celebra la vita, e la vita senza amore non è niente. Mi è stato chiaro fin da subito, leggendo le primissime lettere che mi sono state inviate dopo il mio appello, da quel pomeriggio del 19 di marzo, che l'amore in ogni sua forma è ciò che unisce ogni storia e ogni racconto. Martina Picca è una scrittrice giovane, giovanissima, e dal cuore grande. Quando il Coronavirus è entrato violentemente e senza permesso nelle nostre esistenze e ha spaccato il mondo in due, falciando vite come erba fresca in primavera, si è convinta che doveva fare qualcosa. In questo libro, Martina ha raccolto le lettere che le piacentine e i piacentini le hanno inviato, dedicando parole al tempo stesso dure e bellissime ai quei loro cari deceduti in questi mesi terribili, tra i mesi più bui che la nostra storia recente ricordi. E a ognuno di loro ha donato le sue parole, la sua sensibilità, il suo saper ascoltare. Perché, come a Martina ha scritto Alice, quel pomeriggio del 19 di marzo: Dobbiamo trovare la forza di ricordare tutti quelli che abbiamo perso.